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#Vet Stories – Animali domestici e stress da viaggio: 7 consigli utili

7 consigli utili per affrontare lo stress da viaggio dei pet

7 regole per affrontare lo stress da viaggio negli animali domestici

La scelta della destinazione della vacanza, del mezzo per raggiungere la meta e della nuova casa che ci ospiterà dovrebbero prendere in considerazione le necessità di tutti i componenti della famiglia, inclusi i nostri animali domestici.

Ecco qui le 7 regole che ogni proprietario dovrebbe conoscere per intraprendere qualsiasi spostamento e gestire, nel miglior modo possibile, lo stress da viaggio del proprio animale domestico.

1. Prestare attenzione a età e razza degli animali

I rischi legati all’età influenzano molte scelte: gli animali domestici giovani e quelli anziani necessitano di maggior protezione e attenzione.

Si consiglia di valutare l’assenza di scale, limitare al minimo i tempi di attesa ed evitare mezzi di trasporto o ambienti privi di climatizzazione adeguata.

Occorre prestare ulteriore attenzione anche alle razze brachicefale (Bulldog, Boxer, Carlino, Persiano…): considerati i problemi respiratori di queste razze, non bisogna affrontare i viaggi con leggerezza.

2. Conoscere e considerare le emozioni dei pet

È importante conoscere e considerare le emozioni dei pet, mantenendo un assetto emotivo calmo sia prima, che durante i viaggi, evitando di creare un ambiente emozionale ansioso. Si parla infatti di contagio emotivo quando tra due individui avviene la reciproca influenza di stati d’animo.

Nelle situazioni stressanti gli animali rilasciano feromoni di allarme e di paura che ‘aderiscono’ agli oggetti come il trasportino, l‘automobile e perfino alle nostre mani. In medicina comportamentale si parla di emozioni adesive.

Che tipo di ricordi potrebbe avere il gatto o il cane?

È importante chiedersi quali tipi di ricordi potrebbe avere l’animale domestico.

La paura correlata a certe esperienze potrebbe anche trasformarsi, nel tempo, in stati di rabbia, frustrazione e stress scaturiti anche solo alla vista del trasportino, al suono del rombo del motore, all’odore dell’abitacolo della macchina.

Alcuni gesti e oggetti potrebbero trascinare l’animale nell’angoscia di ricordi negativi passati, fungendo da àncore emozionali. Vanno prevenute associazioni tra azioni o oggetti ed emozioni negative: per esempio la valigia o il trasportino, associati all’esperienza negativa in macchina.

È importante che l’animale in difficoltà venga supportato dal gruppo sociale di appartenenza. Un legame di attaccamento sano tra pet e il proprietario è rassicurante e confortante.

Tutti i membri della famiglia, di qualunque età, dovrebbero conoscere, rispettare e identificare non solo le necessità del proprio animale ma anche le manifestazioni di disagio.

Il modo in cui il cane affronta ogni nuova esperienza della vita deriva dall’assetto emotivo che si sviluppa in parte quando il cane vive con la madre, con la quale crea un primo legame d’attaccamento e in parte quando vive con il proprietario, ovvero la figura di riferimento che sostituisce quella materna.

La madre trasmette alla sua cucciolata una serie di competenze legate al conforto, alla calma, alla gestione dei picchi emozionali e infine risponde ad ogni richiesta d’aiuto.

Queste esperienze rappresentano il nucleo del legame d’attaccamento che qualunque cane si porta dietro in età adulta.

Tra il proprietario e il cane esiste quindi un legame d’attaccamento simile a quello che unisce madre e figlio: se coerente, presente e accogliente, il proprietario rappresenta la seconda figura di riferimento per il cane.

3. Il trasportino: amico o nemico per il gatto?

Il trasportino è un oggetto normalmente poco conosciuto dagli animali a meno che venga lasciato costantemente a disposizione nell’ambiente domestico (caldamente consigliato).

Si suggerisce di inserire all’interno cuscini, giochi e cibo. Non è buona prassi prendere il trasportino in maniera sporadica solo in occasione del viaggio, in quanto non verrà considerato dall’animale una “casa viaggiante sicura”.

Una volta che il gatto ci entrerà volontariamente per dormire, mangiare e giocare, allora possiamo sollevare il trasportino e portarlo nelle varie stanze per mostrargli il mondo da un punto di vista diverso.

Queste attività finalizzate all’accettazione del trasportino vanno svolte con largo anticipo rispetto al viaggio.

Durante i viaggi non inseriamo all’interno cuscini o coperte: assorbono i feromoni di allarme e di paura. Si possono invece usare traverse assorbenti “usa e getta” per rendere il trasportino un luogo più accogliente.

Prima di presentare il trasportino al gatto, è buona norma spruzzare appositi feromoni territoriali che, una volta inalati, offrono rapidamente appagamento e serenità.

Dopo ogni utilizzo invece, consigliamo di lavare il trasportino con acqua tiepida e sapone neutro, per eliminare i feromoni di allarme e di paura presenti sulle superfici.

Quali sono i punti di forza del trasportino agli occhi di un gatto?

La dimensione si presta a renderlo un nascondiglio perfetto, soprattutto se è anche leggermente buio.

Ricordiamo che il trasportino deve avere dimensioni adeguate alla mole del gatto (né troppo piccolo, né troppo grande) per permettergli di trovare la posizione più confortevole e, al contempo, sentirsi protetto.

Per saperne di più ecco tutti i nostri consigli su come scegliere il trasportino per gatti.

4. La conoscenza dell’automobile per gradi

Facciamo conoscere ai pet l’automobile per gradi con l’obiettivo di familiarizzare con calma. Inizialmente la macchina deve rimanere con il motore spento in modo che gli animali si sentano a proprio agio nel momento della conoscenza.

Solo quando iniziano a mostrarsi confidenti, si suggerisce di partire con brevissimi viaggi, mantenendo uno stile di guida rilassato, scegliendo una meta gradita agli animali e stando loro accanto per confortarli e supportarli.

In caso di disagio evidente, bisogna interrompere l’attività e premiare l’animale al fine di lasciargli, per quanto possibile, un ricordo positivo dell’evento.

Poiché non è scontato che il cane voglia saltare autonomamente in macchina, ricordiamoci di agevolargli l’ingresso.

5. Comprendere i segnali di disagio

Il malessere legato al viaggio si manifesta con segnali di disagio talvolta gravi e palesi: nausea, respiro affannoso, vocalizzazione, vomito, urinazione, defecazione, tentativi di evasione, aggressione, immobilizzazione totale (freezing).

Questi ultimi segni sono indicativi di veri e propri attacchi di panico e non possono essere sottovalutati o ignorati.

Non dimentichiamo che la cinetosi (il cosiddetto mal d’auto), dovuto sia ad una predisposizione individuale sia agli spostamenti irregolari durante il trasporto, è una realtà presente anche nel mondo canino e felino, quanto in quello umano.

Prima del viaggio potremmo assistere alla cosiddetta anticipazione emozionale. Intendiamo quegli episodi in cui l’animale si nasconde o manifesta atteggiamenti indicativi di stress alla sola vista di oggetti o azioni che gli ricordano le brutte esperienze vissute (come ad esempio il trasportino, le valigie o alcuni movimenti).

6. Destinazione di arrivo: quali accortezze avere

Dal momento che giungeremo in un luogo sconosciuto, bisogna avere alcune accortezze per ridurre al minimo lo stress da viaggio.

Se hai un gatto, è importante collocare il trasportino, il punto cibo, il punto acqua e la cuccia in camera da letto, permettendo al felino di conoscere l’ambiente gradualmente, fino a diventare confidente.

Non è corretto sollevarlo e prenderlo in braccio per fargli visitare la casa, accelerando i tempi.

È caldamente consigliato l’utilizzo di diffusori a base di feromoni territoriali che, al termine della vacanza, saranno portati nella vecchia abitazione per aiutare il gatto anche nel secondo riadattamento.

Nel caso del cane, disponiamo subito la sua copertina in un luogo tranquillo, ma pur sempre vicino al nucleo familiare.

Questa ha il ruolo di àncora emotiva, offrendo immediatamente serenità. è bene concedere al cane il tempo che gli serve per l’esplorazione del nuovo luogo, ma non dimenticate di mostrargli il suo spazio di riposo, dove non verrà disturbato.

Vi consigliamo di osservare attentamente il cane: potrebbe essere dubbioso o starci particolarmente vicino. E’ bene quindi non lasciarlo solo finché si mostrerà irrequieto e non confidente rispetto al nuovo luogo.

7. Come gestire i brutti ricordi

Il primo punto è prevenire le esperienze negative, conoscendo e rispettando tutte le linee guida finora citate: solo in questo modo sarà possibile gestire lo stress da viaggio.

In caso di dubbi, ecco le figure di riferimento:

  • il Medico veterinario esperto in comportamento suggerirà eventuali integrazioni con feromoni, caseina, amminoacidi, aromaterapia, fiori di Bach. Se il cane o gatto manifestano attacchi di panico imponenti o fobie esistono terapie farmacologiche mirate per fornire sollievo, esattamente come avviene in campo umano.
  • il Medico veterinario curante gestirà la cinetosi.

Come affrontare al meglio lo stress da viaggio per i pet

In conclusione, per affrontare al meglio lo stress da viaggio, bisogna domandarsi sempre:

  1. Che impronta emotiva hanno lasciato le esperienze passate?
  2. Avete lavorato per migliorare l’assetto psicoemotivo del proprio pet?
  3. L’animale ha le competenze per gestire al meglio il trasloco nel nuovo ambiente?

Quante attività potete svolgere con lui durante le vacanze? È in grado di aspettarvi alcune ore in un ambiente nuovo?

Le due specie, in base alla loro storia evolutiva, vanno differenziate.

Il cane, in quanto animale sociale e gregario, per il suo benessere psicofisico necessita dell’inclusione familiare, possibilmente anche durante le vacanze.

Il gatto, in quanto animale solitario ed estremamente territoriale, sopporta meglio i momenti di solitudine, pertanto per lui si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di non separarlo dal suo ambiente di vita.

Per saperne di più sul mal d’auto dei cani, segui i consigli dei Pet specialist e del Medico Veterinario:

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scritto da Elisa Anile

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