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#Vet Stories – Le malattie renali dei gatti

Vet Stories: i problemi renali nei gatti

Le malattie renali croniche dei gatti sono causate dalla sostituzione dei nefroni con tessuto non funzionale e cellule infiammatorie. I nefroni sono le unità funzionali del rene che filtrano il sangue circolante, allontanano le molecole di scarto e concentrano le urine.

Di solito, quando il gatto viene portato dal Medico veterinario, la causa scatenante della malattia renale non è più presente o non più determinabile. Potrebbe essere dovuta ad una condizione congenita (presente fin dalla nascita) oppure, più frequentemente, a processi patologici acquisiti a carico del rene (come gli episodi ischemici o tossici che possono sfociare in uno stato di fibrosi).

Come si manifestano le malattie renali dei gatti?

Le malattie renali dei gatti si manifestano come anomalie strutturali o funzionali progressive di uno o di entrambi i reni. La conseguenza di questa condizione è la perdita irreversibile della capacità metabolica, endocrina ed escretoria del rene.

Si tratta di una malattia comune nei gatti anziani: è considerata uno delle principali cause di morte. In base ai dati statistici sappiamo che il 50% dei gatti oltre i 12 anni soffre di malattia renale cronica e nel 15% dei casi le conseguenze legate all’insufficienza renale possono determinare la morte.

Segni clinici

I segni clinici delle malattie renali dei gatti che si possono riscontrare sono: aumento della diuresi e dell’urinazione, ipertensione, anoressia, perdita di peso, mantello secco e opaco, condizione corporea scadente, anemia, debolezza, disappetenza, vomito, diarrea, letargia, ipotermia, depressione, alitosi, stomatite, ulcere orali, ulcere gastriche, nausea, presenza di sangue nelle feci, incontinenza urinaria, disidratazione.

Spesso il problema renale viene riconosciuto tardi, quando il gatto ha già perso il 75% della funzionalità renale. Con i più comuni esami di laboratorio spesso non è possibile fare una diagnosi precoce: i parametri renali (es. creatinina) si alterano tardivamente.

Come limitare la progressione delle malattie renali

La dieta renale rappresenta un aspetto imprescindibile in corso della malattia renale dei gatti.

Quali sono gli obiettivi nutrizionali da valutare per limitare la progressione delle malattie renali dei gatti?

Energia e lipidi

Comunemente chiamati grassi, i lipidi apportano energia. La presenza di lipidi aumenta la densità energetica della razione e permette di coprire i fabbisogni nutrizionali con un volume di cibo minore. La riduzione del volume di cibo minimizza la distensione gastrica, riduce vomito e nausea. Le fonti lipidiche di origine animale risultano più appetibili per i gatti inappetenti che si trovano in uno stadio avanzato della malattia. Gli acidi grassi omega 3 (EPA e DHA) riducono l’infiammazione e abbassano la pressione arteriosa, preservando la funzionalità renale.

Proteine

Sulla base del nuovo concetto nutrizionale emerso negli ultimi anni, la quota proteica nel gatto non andrebbe ridotta, in quanto carnivoro stretto, ma piuttosto bisogna selezionare fonti proteiche di alta qualità. L’obiettivo del Medico veterinario nutrizionista è lavorare principalmente sulla qualità non sulla quantità delle proteine fornite con l’alimento.

Fosforo

Il fosforo, come altre sostanza azotate (BUN, CREA, SDMA), potrebbe indicare un difetto della funzionalità renale. L’eccesso di fosforo (iperfosfatemia) potrebbe essere una delle cause della progressione della malattia renale. Uno studio del 2018 attesta che gatti con malattia renale cronica alimentati con diete ricche di fosforo abbiano manifestato segni di danno renale dopo un mese. È stato il primo studio ad evidenziare il fatto che una dieta ricca di fosforo derivato dai fosfati e un rapporto Calcio/Fosforo scorretto possa portare alla progressione del danno renale.

Prebiotici

Fornendo prebiotici come fonte energetica ai batteri della flora intestinale, il loro contributo nella formazione di scorie azotate e tossine uremiche sarà ridotto, evitando un sovraccarico a livello renale. È ormai attestato scientificamente che la modulazione del microbiota intestinale ha un effetto benefico anche nei soggetti con malattia renale.

Il Medico veterinario durante la visita clinica del gatto con malattia renale valuterà i seguenti parametri fisici:

  • Condizione corporea: un Body Condition Score alto, tipico dei pazienti in sovrappeso, al momento della diagnosi è protettivo in quanto aumenta i tempi di sopravvivenza in corso di malattie cachettizzanti croniche. Per contrastare la cachessia bisogna rispettare il comportamento alimentare tipico del gatto: è importante somministrargli piccoli pasti frequenti e rendere il cibo più appetibile utilizzando un alto tenore lipidico, riscaldandolo, aggiungendo acqua calda ed evitando associazioni o esperienze negative legate al pasto.
  • Condizione muscolare: il Muscle Condition Score è un parametro indicativo del catabolismo proteico. Una buona massa muscolare è in grado di captare l’ammoniaca circolante, riducendola. La dieta renale limita la perdita muscolare (sarcopenia) in corso di malattie croniche.

Da uno studio scientifico del 2000 è emerso che il gruppo di gatti alimentati con dieta renale ha avuto una sopravvivenza del 50% in più rispetto al gruppo di gatti alimentati con mangimi di mantenimento non renali. Se la sopravvivenza post diagnosi dei gatti non alimentati con dieta renale era di un anno, i soggetti alimentati con dieta renale hanno raggiunto il traguardo dei due anni.

Dott.ssa Monica Burroni e Dott. Vito Carlucci

Medici Veterinari Arcaplanet

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scritto da Elisa Anile

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